Un nuovo inizio
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Un nuovo inizio

A poco più di un mese dalla presentazione di EXPlus, la prima community italiana di sport NFT, molti pezzi d’arte digitale, cimeli dei campioni e la molto attesa ATP Finals Experience con Flavia Pennetta sono stati assegnati all’asta o per estrazione ad un pubblico di appassionati che si stanno avvicinando all’utilizzo innovativo che ExPlus offre con i suoi NFT.

L’offerta di EXPlus è del resto potenziale e mutevole per natura: dagli NFT Art agli NFT Memorabilia, passando per le NFT Experience che consentono ai membri della community di avvicinarsi, virtualmente e fisicamente, ad alcuni dei più grandi interpreti dello sport italiano.
Per esempio, lo scorso mese un primo contest su Discord ha permesso al vincitore di scegliere tra 4 NFT unici come le scarpe autografate di Gigi Datome, il guanto di Daniele Garozzo, la cuffia di Gregorio Paltrinieri o la maglia di Perugia Volley firmata da Simone Giannelli. E il capitano campione del mondo della Nazionale italiana di pallavolo è stato anche protagonista del primo concorso su Premint, che ha assegnato le scarpe Asics indossate da Simone Giannelli nella finale degli Europei di volley 2021.

A novembre è stata invece Tania Cagnotto ad aderire alla community EXPlus, tuffandosi nel mondo degli NFT con molti suoi cimeli ed experience per chi avrà l’onore d’incontrare sul trampolino un mito senza tempo dello sport olimpico italiano.
E Tania sarà un’icona di EXPlus come Flavia Pennetta, che tramite il suo NFT unico, un’opera d’arte digitale di Giuseppe Stampone, ha permesso al compratore di un’asta molto partecipata di assistere con lei a un match delle Nitto ATP Finals di Torino: due posti vip con posteggio riservato e accesso all’area hospitality con cena stellata. Per essere in prima fila fra due dei migliori otto giocatori al mondo e accedere ai segreti del tennis elegante di Flavia, campionessa dello US Open 2015, del titolo di doppio delle Finals 2010 e dell’Australian Open 2011 con Gisela Dulko; vincitrice in carriera del Mandatory di Indian Wells (oggi Masters 1000) e di 4 Fed Cup negli anni d’oro del tennis femminile italiano di Francesca Schiavone, Roberta Vinci e Sara Errani.

Per parlare di EXPlus abbiamo incontrato il Founder & Chairman Gabriele Vedani – ideatore negli ultimi anni di start-up di successo come TheBestEquity e Oxabyo – e il Founder & CEO Lorenzo Marconi, High Performance Coach di atleti italiani olimpionici ed emergenti.

Penso che EXPlus sia un progetto fantastico e se prima lo dicevo per passione, con il cuore e con la pancia, oggi lo grido dalla testa, avviando una platea di appassionati sportivi e potenziali clienti a un nuovo campo di gioco, con regole così diverse ma al contempo semplici. Lo facciamo sviluppando nuove linee di business e nuove partnership tecnologiche, percependo ogni occasione possibile per esprimere un progetto vincente. Per collegare un mondo virtuale, e fino ad oggi fortemente speculativo, ad una proposta di valore concreto e contenuto originale
Gabriele Vedani

Il punto di forza del nostro progetto è stato anche una debolezza della prima ora: fornire contenuti NFT a un mercato che non è pronto a ricevere un prodotto virtuale, perché ancora oggi non lo conosce o di cui diffida. Quindi la nostra bravura dovrà essere coniugare tecnologia e contenuti. Siamo però entrati in una fase decisiva in cui un mercato per molti anni iper-speculativo ha bisogno di “capire” per tornare a investire
Lorenzo Marconi

Imprenditori seriali, Gabriele Vedani e Lorenzo Marconi s’incontrano molto tempo fa sui mercati finanziari e non si lasciano più, già co-autori di Passion4: un progetto di Sport Talent Support al servizio dei più giovani ed emergenti atleti italiani bisognosi di risorse umane, insegnamenti tecnici e di supporti economici.

Oggi lo sport è anche al centro nevralgico di EXPlus:

Portiamo in EXPlus le nostre vite precedenti e una lunga esperienza di qualche medaglia e molte cicatrici, giunti fin qui dal mondo della finanza per declinarla nella nostra passione sportiva
Lorenzo Marconi

Sì, EXPlus è la nostra ultima sfida Thinking outside the box, dal mecenatismo etico e sportivo di Passion 4, all’amore quasi patologico che proviamo per il lavoro “creativo”, cercando di mettere a terra le nostre idee e perché no, le nostre fantasie. E perché in futuro non tokenizzare dei giovani atleti di talento che, come nel caso di Passion 4, hanno bisogno di seminare risorse tecniche e raccogliere capitali economici per crescere?
Gabriele Vedani

Mentre la realtà virtuale o la realtà aumentata fanno parte delle nostre vite da ormai un decennio, verso il Web3 c’è un futuro che si svela bellissimo e si decifra abitandolo. Un futuro di cui vuol far parte EXPlus coniugando strumenti: crescendo al servizio dei suoi fornitori, che sono gli atleti celebrities, in funzione dei suoi consumatori e clienti, che sono User Experience

Penso che EXPlus in questo momento sia un bellissimo laboratorio di professionisti che – talvolta diversi fra loro per formazione e approcci, per questo ugualmente preziosi – condividono e sviluppano gli stessi valori. Siamo su un mercato che ha un potenziale enorme senza ancora “esistere”, così noi ci sentiamo pronti per nutrire un nuovo pubblico dotato di e-wallet (portafoglio virtuale oggi posseduto da pochi ma destinato a entrare nella quotidianità delle masse) con contenuti che siano valori aggiunti e reali, come assistere con Flavia Pennetta a un match delle ATP Finals, giocare a basket al campetto con Datome, nuotare a fianco di Paltrinieri. Inoltre, grazie ai memorabilia dei nostri testimonial, abbiamo una certificazione d’origine, attestiamo tutti i passaggi come notai del 3.0 per un mercato Order Driven che sia il più trasparente possibile, fatto di domanda-offerta come regola primaria
Gabriele Vedani

Nella prossima puntata

Diversamente dalla musica, lo sport è ancora un po’ più freddo nei confronti della tecnologia, nonostante stia diventando uno strumento sempre più necessario di supporto. Arte e sport insieme però danno un’emozione e le nostre emozioni sono contenuti tecnologici da vivere in tempi più o meno sincopati verso un risultato interpretato e finito
Lorenzo Marconi

Sì, ci battiamo anche contro l’involuzione culturale di oggi e contro chi non crede nel bello sportivo, nell’arte dello sport, come per esempio una partita di tennis giocata al Foro Italico fra i Marmi. Poi che il bello venga digitalmente declinato, perché no, i nostri NFT Art esprimono un bello che non è oggettivo, ma senz’altro soggetto a giudizio e riconosciuto come pezzo d’arte
Gabriele Vedani